Dimagrire per sempre? Il successo è nella lentezza

Chi vuole dimagrire è facile preda della fretta e di obiettivi irrealistici e frustranti... questo comportamento ci ha fatto individuare proprio nella lentezza la chiave del successo! Se riflettiamo la nostra vita è composta da un susseguirsi di comportamenti sempre uguali: le abitudini, ossia, quei comportamenti o gesti, che ripetiamo così spesso che alla fine li mettiamo in atto tutti i giorni in modo automatico.Gli esseri umani hanno tutti delle abitudini, anche perché dover decidere giorno per giorno cosa fare è stressante e crea ansia. Le abitudini, infatti, servono a darci serenità.Se un individuo pesa 89 kg.

Significa che ha le abitudini, il comportamento e i gesti di una persona che pesa 89 kg. Se questo individuo vuole dimagrire per arrivare a pesare 70, deve semplicemente cambiare abitudini, acquisire le abitudini, cioè, di un individuo che pesa 70 meno sedentario e più attento all'alimentazione, ma lentamente. Nel caso in cui l'individuo preso dalla fretta di vedere i risultati inizia ad affamarsi, a mangiare troppo poco arrivando in poco tempo a 70, quando abbandonerà questo regime alimentare affamante tornerà a 89 forse anche a 100... Una volta arrivato a pesare 100 kg. capirà, ad un certo punto, di dover correre drasticamente al riparo con una dieta ferrea, che appena lasciata (prima o poi la dieta si lascia) lo farà pesare non più 100 ma 108... In sintesi, le diete drastiche conducono dal lieve sovrappeso all'obesità... Escludendo la perdita di liquidi e massa magra, del resto, la parola dimagrire indica eliminazione esclusivamente del grasso corporeo. Il Dr. Dean, un medico nutrizionista, noto per la sua franchezza afferma, in un suo celebre libro: "togliete 500 kcal. al giorno e in una settimana perderete 500 gr. toglietene altre 500 e perderete... un kg."Ovviamente, Dean continua affermando che se vogliamo perdere di più è possibile ma solo facendo enormi danni alla salute, ma già mangiare 1000 kcal in meno significa affamarsi, soffrire, innervosirsi e sentirsi frustrati. La dieta drastica è motivata nel voler dimagrire velocemente e non fa altro che fare danni fisiologici e a carico della sfera psicologica e comportamentale: sensi di colpa, fallimento, bassa autostima...Per poi ricorrere al cibo come strumento di consolazione. Fare leva proprio sulla lentezza, sulle abitudini e sulla cura dell'alimentazione è la chiave del successo. Cercare, cioè di perdere senza grandi rinunce 500 gr. a settimana, che in 3 mesi sono 6 kg., non saltare i pasti e trasgredire 2 volte a settimana. Mangiare un frutto a metà mattina e a metà pomeriggio, oppure, un succo o altro, non arriviamo a cena avendo trascurato tutti i pasti della giornata altrimenti la fame è difficile da controllare... queste cose le sappiamo benissimo tutti, ma deve diventare un abitudine, un comportamento automatico che non ci pesa. Si alla pizza, il gelato, alla cioccolata ecc., "che vita triste senza!", ma non tutti i giorni!

Dimagrire cambiando le proprie idee

Dimagrire è semplice… ognuno di noi lo ha fatto tante volte; è dimagrire in modo definitivo che risulta difficoltoso, poiché spesso, il dimagrimento definitivo, non è supportato da idee corrette. In realtà dietro il nostro comportamento, anche quello a tavola, ci sono delle idee. Per modificare il comportamento si devono modificare le idee, i pensieri e se possibile anche le emozioni.La prima idea da modificare è quella di considerare il proprio corpo qualcosa al di fuori del nostro controllo. Molte persone ingrassano oppure dimagriscono eccessivamente, perché sono convinte di non dominare il corpo e le sue funzioni, come se esso fosse controllato da qualcosa di esterno e indipendente da loro. Le tipiche frasi " ingrasso solo guardandolo il cibo", "ingrasso bevendo solo un bicchiere d'acqua", "ingrasso anche solo con l'aria" dimostrano che non sappiamo più interpretare le esigenze del nostro organismo, il quale diviene per noi qualcosa di sconosciuto ed incontrollabile. Bene! Nessuno di noi ingrassa seguendo uno stile di vita corretto… soltanto pochissime malattie comportano un aumento di peso non legato a come mangiamo, per il resto mettiamoci l'anima in pace e riappropriamoci di noi stessi. A volte, la sensazione di non riuscire a gestire il peso si verifica in periodi particolari della vita in cui inesorabilmente il nostro fisico cambia e noi dobbiamo tener conto di tali mutamenti, invece di fare pensieri errati. Il consumo di calorie più elevato si ha, ovviamente, nell'infanzia, per poi diminuire con l'andar del tempo, sia perché diminuisce fisiologicamente la percentuale di muscolatura, sia perché si modifica lo stile di vita; i bambini corrono e giocano tutto il giorno, gli adulti invece stanno spesso seduti. Ognuno di noi in base all'età, alla statura, al peso, al tipo di lavoro e in sostanza al suo stile di vita, ha un individuale ed unico consumo calorico da tenere in considerazione. Anzitutto evitiamo di paragonare i 2/3 kg persi facilmente in giovane età, a quelli che si perdono con più difficoltà adesso, è un' idea errata credere che per tutta la vita dimagriremo nello stesso modo. Inoltre, non abbattiamoci alla prova bilancia settimanale, le modificazioni del peso in sette giorni sono spesso poco rilevanti, per non considerare la variazione di peso legata ai liquidi… Tutti ma proprio tutti otteniamo il successo modificando questi pensieri non corretti e persistendo nell'obiettivo di tornare in forma.

Tratto da:www.perdipesosistem.it

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luigina bernardiLuigina Bernardi: libera professionista specializzata in bioenergetica quantistica e certificata come operatore di MTC, Nutraceutica, Naturopatia alimentare e psicosomatica, allergie, intolleranze alimentari, fiori di Bach, nutripuntura. Utilizza l'apparecchiatura Scio/gioiabertha per la sua attività di ricerca e come professionista in bioenergetica quantistica. Iscritta nel registro professionale SIAF ITALIA n° VE1785P-OP come operatore olistico professionale ad indirizzo energetico, conformemente ai sensi della legge 4/2013.

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