L'allergia è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive portate da particolari anticorpi (reagine o IgE) nei confronti di sostanze abitualmente innocue come ad esempio i pollini.
Caratteristiche
Caratteristiche principali sono la specificità e la velocità.
Specificità: essendo dovuta a reazione di un tipo di anticorpi la malattia si manifesta esclusivamente in presenza della sostanza verso la quale è diretto l'anticorpo. Sostanze dello stesso genere (esempio pollini) ma di diversa struttura molecolare (es.pollini di 2 famiglie diverse) generano allergie diverse. In sintesi la persona con una allergia verso un certo polline non ha sintomi se a contatto con pollini di altre famiglie e strutturalmente diversi.
Velocità: la reazione allergica è per definizione immediata. Dal momento del contatto con la sostanza allergizzante al momento della manifestazione dei sintomi intercorrono da 5 a 30 minuti (mediamente 15 minuti).
Cause
L'allergia è una malattia ereditaria. Non si eredita però la specifica sostanza, bensì la generica predisposizione. In altre parole un genitore allergico a pollini potrà avere figli allergici ad acari e nipoti allergici a pelo animale, e cosi via.
I fattori che favoriscono il manifestarsi dell'allergia sono molteplici. Fra questi si possono ricordare: l'inquinamento atmosferico (particelle diesel), le infezioni virali nella prima infanzia, l'uso ripetuto di antibiotici nella prima infanzia, l'allattamento artificiale. Naturalmente questi ed altri fattori precipitanti non sono in grado di far insorgere allergia se la persona non ha la predisposizione genetica.
Una recente diffusa teoria “Hygiene Hypothesis” indica nell'eccesso di igiene una delle cause precipitanti l'allergia. E' dimostrato infatti che un ambiente eccessivamente “sterilizzato” non è salutare per il sistema immunitario che diviene più prono allo sviluppo di allergie. Fra le varie osservazioni che avallano tale ipotesi si è rivelato che bambini che vivono in ambiente rurale o che hanno un gatto in casa (dimostrato nei primi 2 anni di vita), la probabilità di allergia si riduce in modo significativo.
Sintomi
Le allergie sono caratterizzate da una risposta infiammatoria agli allergeni: locale o sistemica. I sintomi locali tipici sono:
Naso: rigonfiamento delle mucose nasali, starnuti e scolo liquido (rinite allergica).
Occhi: arrossamento e prurito della congiuntiva (congiuntivite allergica). Quasi costantemente è un fenomeno di accompagnamento della rinite allergica.
Vie aeree inferiori: irritazione, broncocostrizione, attacchi d'asma.
Pelle: dermatite allergica come eczemi, orticaria, neurodermite (parzialmente) e dermatite da contatto.
La risposta allergica sistemica è detta anche “anafilassi”: asseconda del livello di severità, può causare reazioni cutanee, broncocostrizione, edema, shock anafilattico con seguente ipotensione, coma e, come estrema conseguenza, morte.
Si è ipotizzato che le allergie alimentari sono legate generalmente alle uova, al pesce e al latte ( le allergie al latte vaccino sono le più frequenti).Molti errori alimentari sono dovuti all'apporto di omogeneizzati contenenti alimenti quali nocciole, kiwi e così via, che il bambino non è ancora in grado di assimilare. Alcune sostanze, come l'olio di sesamo e le rachidi, sono più allergeniche di altre.
Nell'adulto si possono incontrare allergie a moltissimi prodotti. Esistono anche allergie incrociate, come quelle della mela con il polline della betulla, o le riniti agli acari, che sono scatenate anche dai gamberetti.
Nel 1993 la Società americana di allergologia ha classificato in modo semplice e preciso le reazioni allergiche ai diversi alimenti:
le allergie alimentari reattive all'alimento ingerito; per esempio l'orticaria dopo il consumo di fragole o l'l'angioedema (mucosa gonfia) dopo il consumo di crostacei;
le pseudoallergie, vale a dire i deficit enzimatici: per esempio la mancanza dell'enzima per la proteina del latte (si manifesta nel neonato con vomito e diarrea al primo consumo di latte) o degli enzimi per la digestione dei legumi (favismo).
Le ipersensibilità, ossia le reazioni a sostanze presenti in alcuni alimenti (vino rosso, cioccolato, formaggio fermentato e cosi via) che liberano l'istamina e possono determinare cefalee o altri sintomi;
le reazioni tossiche, ovvero le intossicazioni (ai funghi e a vari alimenti) e il botulismo;
le intolleranze, che si verificano nei casi in cui la soppressione totale dell'alimento determina la scomparsa del sintomo o la guarigione.
Regime alimentare
In un gran numero di malattie autoimmuni, è stato mostrato che sopprimendo i derivati del latte e alcuni cereali (vale a dire cercando di avvicinarsi a un regime alimentare asiatico), è possibile contenere gli accessi infiammatori. Di conseguenza, molti medici, trattano le poliartriti, e altre malattie autoimmuni proponendo un regime alimentare restrittivo: secondo loro, l'eliminazione del latte e del grano permette un migliore equilibrio e diminuisce la sensibilità dell'intestino tenue.
Il dottore americano Peter D'Adamo ritiene che possa intercorrere una relazione tra i gruppi sanguinei e alcune allergie alimentari; pertanto propone regimi alimentari specifici in base al gruppo sanguineo delle persone che soffrono di disordini immunitari.
Additivi alimentari e reazioni negative
Se per la maggioranza delle persone gli additivi alimentari non costituiscono un problema, alcuni soggetti che soffrono di specifiche allergie possono essere sensibili a determinati additivi quali alcuni coloranti e solfiti, è importante dunque leggere bene l'etichetta del contenuto.
Trattamento
Sebbene non esista una cura definitiva per le allergie, e possibile a volte una terapia di desensibilizzazione agli allergeni tramite “vaccino”, fornendo alla persona l'allergene in questione, aumentando gradualmente le dosi favorendo così la formazione di IgG che bloccano l'antigene prima dell'adesione alle IgE. Tale terapia è comunemente usata solo per le allergie inalatorie.
La desensibilizzazione con “Gioia Bertha”come avviene!
Un grande risultato si ottiene inviando la frequenza dell'allergene in dosi omeopatiche, in modo che il sistema immunitario diventi sempre più forte e non lo riconosca più come un nemico, ovviamente le terapie di desensibilizzazione vanno eseguite almeno un mese prima del manifestarsi (nel caso dei pollini) dell'allergia, questo in modo completamente naturale.
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Operatore specializzato Luigina Bernardi
Tratto da Wikipedia