Una breve premessa
La malattia celiaca, o celiachia è un intolleranza alimentare permanente nei confronti del glutine, il complesso proteico contenuto, unitamente all’amido, di numerosi cereali. I maggiori imputati sono frumento, orzo e segale; Kamut, farro e grano saraceno, ritenuti meno dannosi per il più basso contenuto di glutine, vanno comunque esclusi dalla dieta del celiaco; mais, riso e miglio hanno invece il semaforo verde poiché naturalmente privi di glutine; controversa la posizione dell’avena la cui componente proteica, pur simile al glutine, è da molti ritenuta innocua. La malattia celiaca conclamata, detta anche enteropatia da ipersensibilità al glutine, è caratterizzata da sintomi di malassorbimento intestinale (diarrea, perdita di peso, anemia, carenza di vitamine e minerali, ritardo nella crescita) e da anomalie strutturali a livello dei villi e microvilli dell’intestino tenue.
Si tratta di una patologia la cui incidenza è aumentata spaventosamente negli ultimi anni, passando , nel giro di qualche decennio, da 1 caso ogni 1000/2000 persone sino a 1 caso ogni 100/150 persone, considerando sia le forme latenti che quelle a un evidente stadio clinico della malattia. Senza dubbio il miglioramento delle tecniche diagnostiche ha portato ad individuare i casi di celiachia di più difficile diagnosi, mettendo in luce anche situazioni ove la patologia non è così evidente, non è conclamata.
L’incredibile incremento del numero di celiaci non può essere tuttavia imputato solamente a metodi d’indagine più sofisticati e attendibili, ma è con ogni provabilità il risultato di uno stile di vita alimentare in peggioramento continuo, che coinvolge sia modificazioni genetiche indotte nel frumento di uso industriale, sia tecniche di raffinazione sempre più spinte.
Il frumento del passato, ad alto fusto, con il vento e la pioggia tendeva a piegarsi verso il suolo rendendo difficile il raccolto. Intorno agli anni settanta l’inconveniente è stato “risolto” inducendo una modificazione genetica nel frumento, ottenuta “bombardando” i semi con i raggi gamma provenienti da reattori nucleari; le piantine hanno così iniziato a crescere più basse rispetto al passato (in gergo comune si dice “nanizzate”), facilitando di molto il raccolto e rendendolo senz’altro più produttivo e competitivo. Da allora noi tutti mangiamo pane, pasta e dolci fatti con farine ottenute dalla macinazione di questo nuovo frumento conosciuto come grano Creso. Da allora abbiamo detto addio alla biodiversità, spingendo la produzione su larga scala esclusivamente del Creso, estremamente gradito sia per le dimensioni ridotte del fusto, sia per la precocità della crescita. Ma che ne è stato delle componenti proteiche del seme? Da allora non sono più le stesse, sia in termini qualitativi che quantitativi. Sembra fondata l’ipotesi che la mutazione genetica del frumento sia correlata a una modificazione del glutine e in particolare di una sua frazione, la gliadina. Che sia questo il motivo reale, o comunque un cofattore rilevante, dell’incredibile aumento dei casi di celiachia? Secondo una stima approssimativa, le modificazioni genetiche, unite agli incroci tra specie diverse e alle tecniche di macinazione sempre più veloci ed esasperate, hanno portato a un aumento del valore proteico del 50-60% passando da un 5-6% a un 9-11%di glutine dei grani nazionali ed europei di uso industriale. Come se ciò non bastasse, le farine industriali, stressate dalla molinatura, setacciate e filtrate oltre misura per ottenere le “famigerate” farine tipo 00, vengono ulteriormente addizionate di glutine, fino a un 7-8% in più. Per migliorare il processo di panificazione e restare in linea con le esigenze di mercato.
Di glutine l’umanità sì è sempre cibata, questo è vero, ma senz’altro non della medesima qualità, non nelle quantità d’assunzione attuali e non di un glutine così raffinato e predominante rispetto alle restanti componenti del chicco.
Da qui l’importanza di fare un test con “Gioia Bertha” strumento all’avanguardia, dove si possono rilevare le intolleranze, le allergie, ma soprattutto le cause e riportare in equilibrio il sistema, organo bersaglio, ripristinare la flora batterica, rilevare la mancanza di vitamine o minerali e molto altro. Ricorda, il patrimonio più importante è la “salute”.
Alcuni consigli
- Prima di tutto evitate il più possibile i farmaci, soprattutto gli antibiotici e gli antinfiammatori, entrambi estremamente deleteri per l’integrità della barriera gastro-enterica. Non dimenticate che i farmaci sono strumenti presiozi quando realmente servono ma il più delle volte tendiamo ad abusarne senza tener conto degli innumerevoli effetti collaterali che la loro assunzione comporta.
- Se avete otturazioni al mercurio nella vostra dentatura provvedete il prima possibile alla loro rimozione sicura per evitare il perdurare dell’inquinamento lento da mercurio.
- Fate del vostro pasto, colazione, pranzo e cena, un momento di relax e di piacere, dedicandovi il giusto tempo, masticando con calma, evitando lo stress e la fretta.
- Non fatevi mai mancare frutta e verdura cruda. Sono ricche di enzimi digestivi, perciò la loro introduzione nella dieta quotidiana aiuta molto il lavoro del pancreas, oltre a rifornirvi di vitamine, fibre e minerali di importanza fondamentale.
- Cercate di depurare ogni giorno il vostro organismo bevendo l’acqua giusta in grande quantità e preferibilmente lontano dai pasti.
- Fate giornalmente del movimento, scegliendo uno sport che vi sia gradito per dare vigore non solo al corpo ma anche allo spirito.
- Abbandonate senza rimpianto gli alimenti raffinati: sono solo fonte di calorie e hanno bassissimo valore nutritivo.
- Ponete sempre attenzione ai cibi cui siete risultati intolleranti, evitandoli il più possibile o ruotandogli più spesso degli altri.
Per maggiori informazioni, e/o per prenotare il tuo check up quantistico, contattaci senza esitare. Saremo lieti di aiutarti.
Le informazioni qui riportate hanno solo il fine di operare una informazione, non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici.
Operatore specializzato Luigina Bernardi
Bibliografia
- Intolleranze alimentari: Dott. Alessandro Targhetta Ed. Il Punto D’incontro I° edizione stampata Agosto 2007, pag. 55 -56 -62 -64 - 77 - 78 - 80 - 85 - 135 - 136;
- Biorisonanza La medicina del futuro Dr. Azima V.Rosciano Edizioni Cerchio della Luna, pag.76