Orticaria cronica spontanea e alimentazione: identifica e riduci i fattori di rischio

L'orticaria cronica spontanea è una condizione debilitante che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Nonostante le cause esatte siano spesso sconosciute, l'alimentazione può giocare un ruolo cruciale
nella gestione dei sintomi. Questo articolo esplora i collegamenti tra alimentazione e orticaria cronica spontanea, evidenziando quali cibi evitare e quali preferire, e come la biorisonanza può aiutare a identificare
intolleranze e cause nascoste.

L'importanza dell'alimentazione nell'orticaria cronica spontanea

Nonostante non esistano alimenti specifici strettamente legati all'insorgenza dell'orticaria cronica spontanea, alcuni cibi possono influenzare la gravità dei sintomi. Questo perché alcuni alimenti contengono alte
concentrazioni di istamina o favoriscono il rilascio di istamina nel corpo, un composto chimico che svolge un
ruolo centrale nelle reazioni infiammatorie e allergiche.

Rilevare l'istamina con la biorisonanza

L'orticaria cronica spontanea è una condizione che può sembrare enigmatica e imprevedibile, con sintomi che appaiono e scompaiono senza una causa evidente. Pomfi pruriginosi, gonfiore e arrossamenti possono
manifestarsi all'improvviso, lasciando chi ne soffre a chiedersi cosa abbia scatenato questa reazione.
Sebbene non sia sempre facile identificare le cause precise, un fattore comune spesso coinvolto in queste reazioni cutanee è l'istamina, una molecola chiave nel processo infiammatorio e nelle reazioni allergiche.
Tradizionalmente, la diagnosi e la gestione dell'orticaria cronica spontanea hanno incluso test convenzionali e trattamenti sintomatici. Tuttavia, negli ultimi anni, la biorisonanza è emersa come una tecnologia
innovativa che offre una nuova prospettiva per individuare le cause sottostanti di questa condizione complessa. La biorisonanza utilizza frequenze elettromagnetiche per rilevare squilibri energetici nel corpo,
compresa la presenza e l'attività dell'istamina. Questo approccio non invasivo e privo di farmaci può rivelarsi particolarmente utile per chi soffre di orticaria cronica spontanea, permettendo di identificare con precisione
le intolleranze alimentari e le disfunzioni che potrebbero alimentare l'infiammazione.

Il ruolo dell'istamina nell'orticaria cronica spontanea

L'istamina è un composto chimico rilasciato nel corpo in risposta a stimoli allergici o irritanti. Quando i livelli di istamina aumentano, può causare una serie di sintomi fastidiosi, tra cui prurito, gonfiore e arrossamento. Nei casi di orticaria cronica spontanea, l'istamina può essere rilasciata senza una causa apparente, rendendo difficile identificare e gestire i fattori scatenanti.

Alimenti ricchi di istamina da evitare

L'istamina è presente in molti alimenti e può peggiorare i sintomi dell'orticaria. Ecco una lista di alimenti ricchi di istamina o che possono stimolare il rilascio di istamina, che è consigliabile evitare:

  • formaggi fermentati: parmigiano, cheddar, roquefort e altri formaggi stagionati;
  • carni conservate: prosciutto, salame, salsicce e altre carni processate;
  • pesce e frutti di mare conservati: sgombro, tonno in scatola, acciughe e sardine;
  • frutta: fragole, banane, ananas, avocado e agrumi;
  • verdure: pomodori, melanzane, spinaci e cavoli;
  • bevande alcoliche: vino rosso e birra;
  • alimenti fermentati: crauti, miso, salsa di soia e kimchi;
  • cioccolato e prodotti a base di cacao.

Inoltre, è importante prestare attenzione agli additivi e ai conservanti alimentari, come i solfiti e i nitriti, che possono favorire il rilascio di istamina.

Cosa mangiare

Adottare una dieta povera di istamina può aiutare a ridurre i sintomi dell'orticaria cronica spontanea. Gli alimenti con basso contenuto di istamina includono:

  • cereali: riso, pasta e altri cereali non trasformati;
  • latticini freschi: latte fresco e formaggi freschi come ricotta e mozzarella;
  • verdure a basso contenuto di istamina: lattuga, cavolfiore, broccoli, cetrioli, peperoni, zucchine e cipolle;
  • frutta con basso contenuto di istamina: mele, pere, prugne, meloni, lamponi e uva spina;
  • carni fresche: pollame e carne di manzo non processata;
  • uova fresche.

L'importanza di una dieta personalizzata

È fondamentale che qualsiasi cambiamento dietetico sia supervisionato da un professionista della salute. Le diete fai da te possono portare a squilibri nutrizionali e a problemi di salute aggiuntivi. Un piano dietetico ben strutturato, basato su una consulenza specialistica, garantisce che tutte le esigenze nutrizionali siano soddisfatte, evitando carenze e mantenendo un equilibrio adeguato. L'orticaria cronica spontanea è una condizione complessa che può richiedere un approccio multidisciplinare per essere gestita efficacemente. Mentre non esistono cure definitive, l'adozione di una dieta povera di istamina e l'utilizzo di tecniche come la biorisonanza possono offrire sollievo significativo dai sintomi. Rivolgersi a professionisti qualificati per una consulenza personalizzata è fondamentale per evitare errori e per ottenere i migliori risultati nella gestione di questa condizione. Con le giuste strategie alimentari e trattamenti innovativi, è possibile liberarsi dalla gabbia dell'orticaria cronica spontanea e migliorare la qualità della vita.

Come la biorisonanza rileva l'istamina

La biorisonanza utilizza frequenze elettromagnetiche per rilevare squilibri energetici nel corpo, compresa la presenza e l'attività dell'Istamina. Questo approccio non invasivo e privo di farmaci può rivelarsi particolarmente utile per chi soffre di orticaria cronica spontanea, permettendo di identificare con precisione le intolleranze alimentari e le disfunzioni che potrebbero alimentare l'infiammazione. Attraverso la biorisonanza, i professionisti possono mappare i livelli di istamina nel corpo e identificare potenziali intolleranze alimentari o fattori ambientali che potrebbero contribuire all'infiammazione. Questo permette di sviluppare un piano di trattamento personalizzato, mirato a ridurre l'esposizione all'istamina e ad alleviare i sintomi dell'orticaria cronica spontanea.

I benefici della biorisonanza

  • Diagnosi precisa: la biorisonanza offre una diagnosi dettagliata che può individuare intolleranze alimentari specifiche e altri fattori che aumentano l'istamina nel corpo.
  • Trattamento personalizzato: con l'analisi dei risultati, è possibile sviluppare un piano di trattamento su misura che può includere modifiche dietetiche e altri interventi per ridurre i livelli di istamina.
  • Approccio olistico: la biorisonanza considera il corpo come un sistema interconnesso, permettendo di affrontare l'orticaria cronica spontanea in modo olistico e completo.

L'orticaria cronica spontanea non deve più essere una sentenza di prurito e disagio. Grazie alla biorisonanza, è possibile rilevare e gestire efficacemente i livelli di istamina nel corpo, offrendo una nuova speranza a chi
vive con questa condizione. Attraverso diagnosi accurate e trattamenti personalizzati, la biorisonanza apre la porta a una vita più serena e libera dai sintomi dell'orticaria cronica spontanea.

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luigina bernardiLuigina Bernardi: libera professionista specializzata in bioenergetica quantistica e certificata come operatore di MTC, Nutraceutica, Naturopatia alimentare e psicosomatica, allergie, intolleranze alimentari, fiori di Bach, nutripuntura. Utilizza l'apparecchiatura Scio/gioiabertha per la sua attività di ricerca e come professionista in bioenergetica quantistica. Iscritta nel registro professionale SIAF ITALIA n° VE1785P-OP come operatore olistico professionale ad indirizzo energetico, conformemente ai sensi della legge 4/2013.

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