La cistite, patologia tanto comune quanto fastidiosa. Come tutte le infiammazioni, su cui possono sovrapporsi o meno infezioni di varia natura, anche la cistite comporta bruciore, sintomo di fuoco e quindi, simbolicamente, di lotta, conflitto. Con che cosa? Molto spesso, anche se non esclusivamente, con la libera espressione di sé e dellla propria sessualità. E, date queste premesse, non stupisce che ne soffra prevalentemente il sesso femminile.
Cistite cosa rappresenta in psicosomatica
L'apparato urinario, per la contiguità anatomica con l'apparato genitale, può servire, nell'adulto con alterata geografia corporea, come equivalente sessuale soprattutto attraverso la trasformazione in dolore di un'esperienza erotica, ad esempio quando il desiderio sessuale si rivolge verso persone irraggiungibili o “proibite”. In questa circostanza, un'educazione basata su principi morali molto rigidi favorisce l'instaurarsi di un conflitto che trova la sua manifestazione somatica nel bruciore allorchè il corpo, soddisfacendo con la minzione la tensione fisiologicamente originata dal contenuto vescicale, deve “lasciar scorrere” l'urina. La pollachiuria, attraverso la ripetuta esigenza di appartarsi, diviene espressione della reazione di fuga, dell'evitamento e, nel contempo, la scusa per interrompere e manipolare ogni situazione, dissimulando così l'esercizio del potere non altrimenti possibile.
Depressione mascherata, frustazione e delusione
La sintomatologia è in alcuni casi un equivalente depressivo. Secondo alcuni autori infatti le urine possono rappresentare un equivalente simbolico delle lacrime nelle donne che non riescono a esprimere la loro depressione in un altro modo (depressione mascherata). Ma in molte situazioni ci troviamo in presenza di un equivalente ansioso con traduzione somatica delle turbe emozionali. Il bisogno di urinare è in rapporto con circostanze in cui la persona si trova sotto pressione psicologica, condizioni legate a stress o timori. Il bambino che percepisce delle emozioni o che ha paura può scaricare il tutto sul sistema urinario oppure trattenersi fino all'eccesso. Nella cistite ricorrente il soggetto esprime una profonda aggressività: il dolore ripetuto è la modalità di manifestare la frustazione esistenziale e la delusione (la sterilità, una sessualità insoddisfacente, un abbandono coniugale) rovesciando, mediante i sintomi, l'aggressività su se stesso con valore autopunitivo.
Incapacità di rillassarsi per la paura di cedere
I sintomi oscillano tra lo stimolo precoce alla minzione (accompagnato dalla sensazione di peso sovrapubico), nella fase di contenimento (mediata dall'ortosimpatico) di una pur modesta quantità di urina e il bruciore, nella fase di svuotamento (mediata dal parasimpatico) della vescica, durante la quale vi è rilassamento della muscolatura uretrale. L'incapacità di rilassarsi per il timore di cedere è il tema di fondo che limita il comportamento del soggetto e i vantaggi secondari, ottenibili usando i sintomi come strumento di potere, non di rado impediscono la guarigione. Queste persone rifiutano spesso l'interpretazione psicologica che viene loro proposta, evitando un coinvolgimento diretto, e si aggrappano con tenacia alle soluzioni farmacologiche e chirurgiche che trasferiscono all'esterno la responsabilità della condotta terapeutica..
Per la Medicina Cinese la vescica è lo specchio dell'anima
La Vescica Urinaria è il viscere collegato al Rene nell’elemento Acqua: la sua struttura anatomica le permette di immagazzinare i liquidi che derivano dai processi di purificazione e che verranno emessi all’esterno.
Perché l’Acqua?
La relazione con questo elemento non rimane legata solo al flusso di plasma filtrato che diventa urina, ma si estende metaforicamente al lasciar scorrere gli eventi della vita, proprio come fa l’acqua, cambiando forma, adattandosi alle circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra.
Le interpretazioni psicosomatiche
Il simbolismo associato è quello di una raccolta dell’acqua di scarico dell’anima, che viene poi eliminata come in un lungo pianto liberatorio, permettendo di abbandonarsi alla vita in modo spontaneo: trattenere le lacrime, come spesso si è costretti a fare da bambini, e poi da grandi per pudore e per mostrarsi forti, essere intransigenti, poco disposti a cedere e a cambiare, a lasciare il vecchio per il nuovo, sono gli atteggiamenti emotivi che maggiormente indeboliscono il terreno, predisponendolo alla cistite. Interessante il parallelismo con i sintomi: da una parte la necessità di lasciar andare le cose (il bisogno urgente di urinare), dall’altra la volontà di controllare, di “arginare” (la difficoltà nella minzione e la poca emissione di urina, nonostante l’impellenza dello stimolo).
Paura di perdere il proprio spazio, il controllo
La cistite quindi come espressione del dilemma tra il bisogno di mollare e l’attitudine al controllo. E il bruciore? Rabbia repressa, figlia della paura. Perché è proprio la paura l’emozione collegata alla loggia dell’Acqua, che per la Vescica significa paura di qualcosa che potrebbe minare le proprie certezze ed essere fortemente destabilizzante. Chi soffre di cistiti ricorrenti è spesso un soggetto che ha l’esigenza di avere ogni cosa al suo posto, con limiti ben definiti: la perdita del proprio spazio o un’intrusione nei propri confini, sia fisici che personali, viene vissuta come una minaccia che, se non adeguatamente fronteggiata, scatenerà una “ribellione” interna. La cistite rappresenta la volontà e insieme la difficoltà di demarcare con efficacia il proprio territorio. Molte sono le situazioni che possono portare a un conflitto di questo tipo: genitori, amici o parenti intrusivi, trasferimenti controvoglia, vicini rumorosi, convivenze forzate, vessazioni in casa o sul lavoro, violazioni di domicilio, tradimenti…
L’Acqua: l’elemento femminile per eccellenza
L’Acqua è l’origine della vita, è fluida, cedevole, accogliente: è legata alla sessualità, alla libido che scorre, alla fertilità. E quale disturbo tipicamente femminile, la cistite per la donna ha spesso una connotazione di tipo sessuale, diventando una barriera nella vita di coppia: le parti intime diventano inavvicinabili, per punire un partner immeritevole, per motivi religiosi, perché il sesso viene vissuto come sporco, in antitesi con l’idea di amore puro, oppure perché il rapporto, anche se apparentemente voluto, viene vissuto come una sopraffazione. Riconoscere il proprio conflitto, cercando di percepire quanto davvero si desidera buttarselo alle spalle, prendere quella decisione per sciogliere la cristallizzazione che paralizza davanti al problema e che impedisce all’acqua di fluire, trovare il coraggio di far rispettare se stessi e i propri spazi sono passi fondamentali per una vera guarigione.
Come lasciarsi andare?
Attraverso l’allenamento, attraverso diversi esercizi di radicamento, che possono essere utili per “lasciarsi scendere”, abbassando il proprio centro di gravità e sentendosi più vicini alla terra: ancorare le gambe a terra e sentire uscire le radici dai propri piedi aumenta il senso di stabilità e sicurezza, rendendo più capaci di esprimersi e più padroni di sé, consapevoli della propria posizione nella realtà in cui si vive. Le posizioni di guardia delle arti marziali o gli esercizi di grounding della bioenergetica sono tecniche basate sul radicamento di affidamento, come lasciarsi andare con gli occhi chiusi nelle braccia di un altro, che aiutano a ridurre il bisogno di controllo e a superare la paura dell’intimità. Infine, anche l’acqua stessa può essere un prezioso alleato: fare una lunga doccia, lasciando che l’acqua scorra su di sé e guardandola finire nello scarico o abbandonarsi nell’acqua, lasciandosi trasportare passivamente dalla corrente, sono semplici, ma evocativi modi per allentare la presa ed esercitarsi alla cedevolezza.
Perchè alcune persone somatizzano, altre no?
Chiaramente, ogni soggetto è diverso dall'altro. Noi nasciamo con la predisposizione ad ammalare alcuni distretti piuttosto che altri. La cistite colpisce le persone che hanno, specificamente, un'area di debolezza a livello della zona della vescica. Inoltre, se non vi è un conflitto legato all'intrusione del territorio non si va a sviluppare una cistite. E' chiaro che ci deve essere l'agente patogeno, ma l'agente patogeno va ad attecchire su un terreno reso predisposto da un conflitto psicologico.
Quanto incide la comprensione ed il sostegno del proprio partner per la guarigione
E' assolutamente decisivo. Il supporto psicologico, emotivo, affettivo delle persone che ci sono vicine ha due funzioni specifiche. La prima è quella di accompagnamento nel percorso di miglioramento; non si è sole nel percorso di guarigione e questo è, di per sè, un supporto straordinario. Il secondo aspetto è legato al fatto che, sentendosi, una donna, emotivamente appoggiata, questo può, in parte, contribuire a risolvere i conflitti che hanno determinato il sintomo. Inoltre, il fatto stesso di sentirsi amata e appoggiata aumenta le funzioni del sistema immunitario, direttamente collegato a quello neurovegetativo, ed emotivo.
Quanto incide essere affette da questa patologia quando si è alla "ricerca" di un partner?
Essendo, l'area uro-genitale, una zona molto delicata da un punto di vista psicologico, l'essere affette da queste patologie incide molto sulla capacità di avvicinamento ad un partner. Spesso riconduciamo la vescica alle funzioni sessuali, quindi, una problematica a livello vescicale da una persona che non abbia una corretta informazione, può essere vissuta come un limite sessuale, e questo si ripercuote da un punto di vista psicologico in maniera evidente, creando una sorta di barriera in quanto, l'avvicinamento ad un partner, è vissuto come una possibilità di essere toccata e scoperta in una zona debole.
Il sostegno famigliare, spesso viene sottovaluto in queste patologie, perchè?
Più che sottovalutarle, la famiglia è arresa di fronte a questo tipo di patologie. Oggi, la conoscenza clinica, si basa esclusivamente sull'aiuto di antibiotici e, se questi antibiotici, seppur usati in maniera continuativa, non dovessero funzionare, la famiglia si arrende perchè non sa più cosa fare. In realtà, l'antibiotico in sè, innesca e alimenta il circuito vizioso alla base del problema. Esso agisce a livello della flora batterica intestinale, fa tabula rasa dei normali saprofiti presenti in essa e la trasforma, da normale flora batterica ad agenti patogeni reali che, succesivamente, ridiscendono il canale intestinale e raggiungono la vescica. Quindi, ogni qualvolta prendiamo un antibiotico, è vero che uccidiamo il batterio a livello vescicale, ma alimentiamo un circuito vizioso di debolezza che, di lì a settimane o mesi, darà forma a un'altra cistite.
Difficoltà della persona a confidarsi e parlare di questa patologia
I motivi sono semplici. Il primo è facilmente comprensibile. La zona vescicale e la zona genitale in generale, è vista come una zona di cui non parlare. Una cosa è avere una bronchite, una cosa è avere una cistite. C'è una sorta di vergogna intrinseca. Un'impostazione culturale. E la seconda è legata al conflitto di base. Se il conflitto che determina la cistite è l'intrusione dello spazio personale, allora, a maggior ragione, non si vorrà mai fare entrare qualcuno in questo spazio parlandogli di malattie così delicate.
Le soluzioni più efficaci per ritrovare il benessere
La buona notizia è che oggi, grazie al check up quantistico in biorisonanza e in biofeedback ci consente in dettaglio di scoprire , la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico generale, individuando il valore dello stress (alto o altissimo: “emergenza”), ma anche l'apatia o la depressione, ma soprattutto le cause e le somatizzazioni nel corpo, oltre al sistema nervoso autonomo che ne è il protagonista. Ogni organismo produce una sua chimica, i sintomi sono diversi da persona a persona, come lo squilibrio di informazione dei meridiani e del sistema endocrino e molto altro. Grazie al check up si può scoprire, in dettaglio, la o le cause del problema e definire un profilo completo sullo stato psicofisico che, tra le molte altre cose, rileva e tratta:
- candidosi e cistite;
- squilibri del sistema neurovegetativo e stress con le sue manifestazioni e “somatizzazioni”;
- sistema digestivo (meteorismo, gastriti, cervicalgie muscolo-tensive…), e cutaneo;
- patologie croniche recidivanti;
- squilibri funzionali endocrini; dismenorrea, distiroidismo;
- intolleranze alimentari e allergie;
- attacchi di panico, depressione, ansia e stress;
- valutazione del sistema ormonale, enzimatico, vitaminico e molto altro.
Le altre meraviglie del Check up
Effettua il riequilibrio degli organi e dei sistemi armonizzandoli energeticamente, esamina e tratta singolarmente la nutrizione e la digestione, indica squilibri vitaminici, enzimatici, ormonali, ecc. Analizza stress di varia origine, stanchezza mentale, ossessione, fobie; tratta e riequilibra questi disturbi con sistemi radionici di risonanza trivettoriale, utilizza cioè, unico al mondo, tre sistemi d’informazione: biorisonanza, biofeedback e radionica . Individua velocemente geopatie, nosodi, allergodi, omeopatici naturali, fitoterapici e i fiori di Bach più indicati. Sorprendenti i positivi risultati nelle cure organiche, sistemiche, mentali, ormonali, del dolore, nelle parassitosi, nelle allergie, intolleranze alimentari, ecc. Lo SCIO esegue anche riequilibri complessi, come, per esempio, l’elettroagopuntura e la cromoterapia ecc.
Nutripuntura, l’agopuntura senza aghi
Si tratta di una nutrizione e informazione cellulare che si chiama Nutri, l’obbiettivo di ogni nutrimento endocellulare, 38 in tutto, è quello di fornire direttamente ad un organo, o ad un settore specifico, le informazioni elettromagnetiche necessarie per attivare la sua autoregolazione naturale. La loro efficacia, precisa come quella degli aghi in agopuntura, è immediata per i settori e gli organi che si vogliono sostenere. L’azione di ogni nutrimento della Nutripuntura si concentra dunque sull’organo-bersaglio senza interferire in altre zone per riportare le informazioni corrette al corpo. L’apparizione di un sintomo è un segnale d’allerta, risultato di un disturbo dell’informazione che attiva la funzione di un organo. In effetti l’organismo non è costituito solamente da un insieme di organi con delle funzioni diverse (l’hardware), ma anche da numerosi programmi, contenenti le informazioni necessarie per regolare il funzionamento (il software). Questa nutrizione non presenta alcuna controindicazione ed è totalmente biocompatibile, in forma di mini-compresse (dal gusto gradevole), da masticare due o tre volte al giorno. Ottimi i risultati per tutti i settori dell’organismo da aiutare, soprattutto per il problema della depressione, dell’ansia e dello stress.
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Le informazioni qui riportate hanno solo il fine di operare una informazione, non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici.
Operatore specializzato Luigina Bernardi
Bibliografia e altre fonti
1) Catia Trevisani, 2010, “Curarsi con la Naturopatia”, vol. 2 - Edizioni Enea, pag. 9-12;
2) Patrick Vèret, Yvonne Parquer, 2007, “Manuale di Nutripuntura Fisiologia e informazione cellulare”, Ed. Tecniche Nuove;
3) fonti web www.nutrizionenaturale.org
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